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L’Assessore Roberto Lodi: “Smaltimento della mole di lavoro per la Procura e occasione formativa per i nostri agenti. Mirandola dice sì

Uno “stage formativo” alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena per gli Ufficiali e per gli Agenti della Polizia Locale di Mirandola che operano nell’ambito della polizia giudiziaria.

È quanto stabilito dal Protocollo d’intesa, siglato nei giorni scorsi tra la procura della Repubblica di Modena e la Polizia Locale mirandolese, al fine di migliorare reciprocamente l’efficienza e la dinamicità oltre che accrescere le potenzialità dei servizi. Lo stage, della durata di 40 giorni che a breve vedrà la partecipazione del primo operatore coinvolto, fa parte di un Protocollo d’intesa sottoscritto il 14 aprile scorso dalla Procura della Repubblica e dalla Polizia Locale volto a rafforzare l'ampliamento delle conoscenze e delle competenze di meccanismi, procedure, atti e istituti che governano il sistema e la procedura penale di un ufficio requirente; il miglioramento reciproco di efficienza, serietà, dinamicità, sensibilità; l'accrescimento delle potenzialità con la formazione, il maggior coinvolgimento, la motivazione e la sensibilizzazione delle persone per una struttura capace di gestire in modo corretto ed efficiente i servizi; la diffusione e consolidamento della cultura della sicurezza e del rispetto delle normative applicabili alle attività.

ll percorso formativo si svilupperà a partire dall'approfondimento della conoscenza della fase della "ricezione" della Notizia di Reato, sino alla fase dell'"iscrizione", passando attraverso la comprensione della "competenza" e/o qualità del fatto, all'individuazione degli elementi che l'Ufficio del Pubblico Ministero reputa e/o valuta essenziali o meno, dall'inserimento dei dati alle procedure relative all'esecuzione delle disposizioni, per svilupparsi sulle modalità di esecuzione di Atti e/o delle Misure Urgenti, di Provvedimenti, Decreti, infine alla predisposizione e/o redazione di Atti e/o attività di Polizia Giudiziaria.

Suddiviso in tre fasi distinte, il percorso prevede la presenza di un “tutor” che affianca l’operatore di Polizia Locale in formazione tanto nella prima fase di “Notizie di reato” e “Consegna atti”, quanto nell’ufficio del dibattimento (presso il Giudice di Pace o il Giudice Monocratico) e nell’Ufficio del Pubblico Ministero.

Un protocollo – afferma l’Assessore alla Sicurezza Roberto Lodi - al quale abbiamo aderito convintamente dell’ottica di un accrescimento reciproco: da una parte l’aiuto allo smaltimento dell’enorme mole di lavoro della Procura, dall’altro una conoscenza sul campo da parte degli agenti delle procedure e dei meccanismi che seguono il momento della denuncia o dell’arresto. Per questo motivo, dopo questo primo momento, siamo a completa disposizione per proseguire nel rapporto con ulteriore personale”.

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Ultimo aggiornamento: 30-01-2024, 11:56