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Un amaro dono di Natale e un sinistro presagio per il futuro e la sopravvivenza dell’Ospedale San Maria Bianca stesso. Con il comunicato stampa, emanato in data 22 Dicembre, l’Ausl ha ratificato la chiusura – ad interim – del punto nascite di Mirandola. Una decisione, motivata dalla mancanza di personale specializzato e dall’infruttuosa ricerca di sostituti agli ormai prossimi pensionamenti, che anticipa l’atteso parare del Governo e, di fatto, contraddice il parere della Regione Emilia Romagna.
“Questa decisione suona come la definitiva chiusura del reparto con dirottamento di tutte le partorienti in altre strutture. Le soluzioni c’erano, si potevano esplorare, ma si è preferito agire d’impeto, senza nemmeno attendere il parere – peraltro richiesto - da parte della Regione Emilia Romagna al Ministero della Salute. In tempi non sospetti – attacca il Sindaco Alberto Greco - erano stati presi degli impegni precisi sul consolidamento e sul potenziamento del Santa Maria Bianca che ora, al contrario, perderà anche gli anestesisti. Per anni si è alluso, evidentemente per meri fini politico/elettorali, ad una condizione di “pari livello” con Carpi: questo epilogo certifica come fosse in atto un progetto esattamente contrario per privilegiare il “Ramazzini”. Spiace inoltre dover constatare come non sia stato possibile comporre un fronte compatto e comune nemmeno fra noi Sindaci dell’Area Nord su questa delicata tematica: è vero che la struttura è ubicata nella nostra Città, ma lo è altrettanto la sua strategica utilità per 80.000 cittadini residenti su tutto il distretto. Spiace constatare infine – conclude il primo cittadino – il lassismo di una Regione che evidentemente, con questa “governance” Bonaccini, mira ad essere ricordata da presenti e posteri come la “falcidiatrice di punti nascite”, con mirino puntato sulla Provincia di Modena”.
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Ultimo aggiornamento: 30-01-2024, 11:56