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MOSTRA “MIRANDOLA GALLERIA A CIELO APERTO”: LA PAROLA AI CURATORI DAVIDE SARCHIONI E BEATRICE AUDRITO

Intervento in riferimento all’articolo uscito sul quotidiano Il Resto del Carlino Ed. Modena, sabato 17 aprile 2021 a pag. “Galleria a cielo aperto, un flop: mostra visitata solo dai vandali”.

“In un momento storico così difficile e complesso in cui i teatri, i cinema, i musei, le biblioteche soffrono della chiusura prolungata e dell'impossibilità di attivare una programmazione continuativa, appare insensato e di cattivo gusto attaccare la cultura, anziché sostenerla. “Mirandola galleria a cielo aperto” è stato un progetto vincente fin da subito, finanziato per 30.000 euro da un bando regionale e per 12.500 euro dal Comune di Mirandola. La sua diffusione è avvenuta in maniera capillare su tutti i giornali, i portali dedicati e i social, ricevendo importanti approfondimenti e recensioni sulle maggiori testate nazionali di settore come Exibart, Artslife, Rivista Segno, Espoarte e Art apart of culture. È stato acclamato come un progetto innovativo, coraggioso e di elevata caratura. Una di quelle iniziative che solitamente si vedono nelle grandi città, ma che invece è stata realizzata in una piccola cittadina come Mirandola e per questo al centro di un grande interesse, non solo degli esperti e amanti dell'arte contemporanea, ma anche di un pubblico eterogeneo giunto da diversi luoghi d'Italia per visitare e fotografare l'arte a cielo aperto.

Abbiamo voluto puntare sull'arte pubblica proprio per poter favorire la visita a tutti, evitando così le problematiche che sarebbero derivate dalla fruizione di una mostra in uno spazio chiuso. I sei artisti che sono stati coinvolti sono rimasti affascinati dalla storia di Mirandola, che è stata riletta realizzando installazioni temporanee di varia tipologia, utilizzando e trasformando le impalcature, i cantieri e alcune delle aree ancora in restauro del centro storico per conferire ad esso colore, calore e un diverso aspetto. Quando si lavora con le installazioni all'aperto è inevitabile non considerare i rischi legati al danneggiamento delle opere. Non ci sono, nè esistono condizioni di sicurezza assoluta e tali da impedire che accadano, altrimenti nemmeno la Fontana del Nettuno a Firenze sarebbe stata danneggiata, tanto per fare un esempio. Succede purtroppo in tutte le città e non soltanto nei confronti dell'arte contemporanea, ma anche di quella antica. Anche questo è un aspetto dell'arte, che non deve dare risposte ma aprire nuovi interrogativi, smuovendo le coscienze e generando spunti di riflessione sull'oggi, per immaginare e costruire con consapevolezza il futuro che ci attende. Il progetto rimarrà indelebile attraverso un'importante pubblicazione edita da Bandecchi & Vivaldi che sarà presentata in alcuni dei maggiori musei della regione e non solo, per continuare a divulgare l'esperienza di Mirandola ad un pubblico sempre più vasto.”

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Ultimo aggiornamento: 30-01-2024, 11:56