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Come e perché si vive insieme, quale il senso del fare comunità oggi e del nostro abitare domani, cosa custodire e cosa cambiare per una vita in comune migliore, dai nuclei più piccoli alle sfide globali: queste e molte altre le riflessioni che gli ospiti del Memoria Festival, organizzato dal Consorzio per il Festival della Memoria in collaborazione con Giulio Einaudi Editore, hanno proposto partendo dal tema “Vivere insieme”. Tre giorni fitti di attività che hanno coinvolto un larghissimo pubblico riempiendo strade, vie, portici e piazze di Mirandola, sull’onda di un programma come sempre ricco di spunti e, per la prima volta, con una sezione appositamente dedicata ai più piccoli, con giochi, laboratori e spettacoli teatrali dai 4 ai 13 anni.
Tanti gli eventi sold out: il pubblico ha entusiasticamente preso d’assalto gli incontri con Toni Capuozzo sul vivere insieme tra guerra e pace, Eliana Liotta sul rapporto essere-benessere attraverso il cibo, Antonio Cabrini sulla gloriosa coppa del mondo 1982; e ancora, Vittorino Andreoli che ha analizzato le complessità della malattia mentale, Maurizio Bettini e il focus sul senso del dialogo, Franco Di Mare che ha ragionato di difficili convivenze tra nazioni, generazioni e culture, Daria Bignardi e i libri che le hanno cambiato (e rovinato) la vita, Miguel Gotor sull’epoca degli Anni ’70. L’ottima riuscita del Festival si risconta anche sul web, con uno sforzo aggiuntivo rappresentato dalla trasmissione in diretta di alcuni “eventi pilota” e la creazione – nei prossimi giorrni – di un’apposita sezione podcast nella quale sarà possibile riascoltare tutti gli interventi pricipali della tre giorni appena conclusa.
Mariapaola Bergomi (Presidente Consorzio Memoria Festival): “Un bilancio decisamente positivo, con un afflusso crescente nelle tre giornate di eventi, sottolinea la bontà della scelta interdisciplinare del palinsesto della settima edizione. Un giusto mix, fra incontri intellettuali/accademici ed appuntamenti più pop divulgativi, che ha segnato la contestuale possibilità di riscoprire alcuni spazi cittadini restituiti alla Comunità: a tal proposito stiamo ragionando sull’aggiunta di ulteriori spazi, in considerazione del successo che hanno ottenuto gli eventi all’interno dei locali della ex Cassa di Risparmio. Vincente anche la scelta di alternare dialoghi fra giornalista e autori e canoniche lezioni frontali. Un’edizione che, confortati da numeri importanti in termini di affluenza, ci consegna notevoli stimoli per programmare quella successiva. Un successo che infonde grande spirito propositivo e che ci lancia verso la prossima edizione: dopo aver riabbracciato il “Vivere Insieme”, il prossimo Memoria Festival avrà come tema “L’Italia in 50 oggetti”. Un’occasione di riflessione sul tema della creatività “Made in Italy”: un viaggio alla scoperta del genio creativo del nostro Paese”.
Marina Marchi (Assessore alla Cultura – Comune di Miradola): “Con la sua settima edizione il Memorial Festival si conferma uno degli appuntamenti culturali più attesi e partecipati del territorio. La soddisfazione di relatori e fruitori e l’affluenza di pubblico rappresentano uno straordinario risultato per l’Amministrazione Comunale, che testimonia come il lavoro e la tenacia - che hanno contraddistinto la macchina organizzativa - abbiano pagato. Grande è stata anche l’attenzione mediatica. L’auspicio è che il prossimo anno, l’ottava edizione, prevista per l’ultimo weekend di maggio, possa segnare un ulteriore upgrade, consolidando il ruolo di Mirandola quale polo di riferimento culturale italiano”.
Giampaolo Ziroldi (Direttore Artistico – Memoria Festival): “La settima edizione del Festival della Memoria è stata impostata seguendo un percorso tematico capace di creare un ricco intreccio di stimoli, rimandi e suggestioni. La domanda che, sulla base di una lezione del celebre saggista francese Roland Barthes, ci siamo posti per definire la programmazione è stata: quando si vive insieme? E come si vive insieme? Si vive insieme in famiglia, nella ricchezza e nella difficoltà delle relazioni, come hanno evidenziato ad esempio Veronica Raimo e Paolo Crepet. Si vive insieme nella comunità religiosa, come hanno illustrato Enzo Bianchi e Alberto Melloni, nella convivenza urbana, o seguendo le regole dell'esercito o le limitazioni della vita carceraria, o nel difficile confronto fra le nazioni. O ancora accompagnati per una vita da un oggetto, che non è una cosa, ma elemento vitale, come il violino per Salvatorie Accardo o la chitarra per Maurizio Solieri. Ma nella quotidianità si vive sovente insieme al dolore, al dramma delle esistenze infelici di malati di mente, come spiegato con passione da Vittorino Andreoli, o accompagnati dall'insinuante pericolo di microrganismi viventi, virus e batteri, come chiarito da Gilberto Corbellini e come da tutti noi patito nei recenti anni contraddistinti dalle gravose restrizioni imposte dal Covid”. E proprio il Memoria Festival è stato anche quest'anno esercizio di vita insieme, proposto a una comunità ampia e variegata, desiderosa di stare insieme perché desiderosa di conoscere e confrontarsi. Durante i tre giorni del Festival il pubblico, numeroso, curioso e motivato, si è spostato da un luogo all'altro del centro cittadino mirandolese per ascoltare interventi diversissimi, come se si trattasse di un'appagante passeggiata realizzata attraversando variegati campi del sapere e dell'informazione. Così il tema di quest'anno, sempre all'interno della più ampia e fondamentale categoria della memoria, è stato declinato avvalandosi degli strumenti di differenziate discipline dalla narrativa all'antropologia, dalla storia al cinema, dalla musica allo sport, dalla filosofia all'architettura, generando per un'ampia comunità che ha affollato le piazze e le vie di Mirandola una, si spera, soddisfacente occasione di vita insieme”.
Carla Gavioli (Presidente Consulta del Volontariato): “Sono stati oltre 90 i volontari coinvolti nella macchina organizzativa della 7^ Edizione del Memoria Festival. Una truppa entusiasta ed orgogliosa che ha fornito il proprio supporto con enorme entusiasmo, al fine di contribuire alla miglior riuscita possibile della manifestazione. Dal nostro punto di osservazione è stata un’edizione particolarmente soddisfacente: poter ammirare tanta gente, non solo mirandolesi, ma anzi tanti i visitatori che hanno apprezzato un’organizzazione imponente nel cuore della Città di Mirandola. In modo particolare i tanti turisti hanno apprezzato il punto ristoro e l’efficienza dei volontari: in tanti casi è stata pronunciata la frase “ci siamo sentiti come a casa”: ecco, questo è stato il miglior compenso possibile. Per queste ragioni posso dichiarare, a nome di tutti i volontari, che il Festival ci ha pienamente soddisfatto e siamo prontissimi a collaborare anche alla prossima edizione”.
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Ultimo aggiornamento: 30-01-2024, 11:56